Wednesday, November 26, 2008

the power of violet people

Sono in un' altra città. Quante ne avrò viste ? Ho perso il conto. Questo lavoro mi porta da una parte all'altra, per stazioni e alberghi diversi, e mi fa conoscere tanta gente. Quanti volti ho registrato negli ultimi mesi? Quante voci ho ascoltato? Non posso saperlo, sarebbero numeri che non entrano nella mia testa. Mi sono reso conto che siamo tanti su questo pianeta, e siamo legati l'uno con l'altro come una rete. Ognuno ha le sue possibilità di scelta. Chissà quante sono le possibilità nel totale. E le possibilità che la gente ha scartato dove sono finite? Su un'altro pianeta. Ma cosa mi metto a pensare. Mi chiedo perchè la mia mente debba consumare energie in pensieri senza senzo, non gliel'ho neanche ordinato. Sarà lo stress. Sarà la solitudine. Sarà il silenzio di questo bar. A quest'ora è normale, neanche i ragazzi si vedono ingiro. Non è giorno, ma neanche notte. Sono abituato a queste vie di mezzo, la maggiorparte del tempo che passo è così, è indefinito, come i luoghi delle mie lunghe ore. Treni, navi, aerei. Per non parlare poi della mia automobile, sempre parcheggiata. Nel traffico. Ho tanti soldi, ma non ho moglie nè figli. E questo cosa centra ora? Alle persone dico sempre che questa è la vita che voglio. In realtà è la vita che mi serve per trovare quella che voglio, quella che mi renda felice. Perchè alla mia età non la ho ancora trovata? Dov'è la felicità che cerco? Non qui, non in questo bar. Eppure sono stato dappertutto, non era neanche lì. Nemmeno nelle persone che ho incontrato. Ho parlato in molte lingue, ma nessuno conosce quella del mio cuore. Sono destinato a errare invano su questo pianeta. Nessuno mi capisce!

"Extraterrestre, portami via, extraterrestre, me ne voglio andare..." Hanno messo una canzone che dice così. Finalmente della musica! Carina la canzone. La canzone mi capisce. Quanto amo la musica, mi distrae e mi fa star bene, scaccia via quei pensieri inutili ed eccomi a sorridere. Come vorrei che le canzoni fossero formule magiche. "Extraterrestre, portami via!" Ed ecco, mi ritrovo su un altro pianeta.

Finita la canzone, esco dal bar. Strano, c'è un pò più viola del normale. Sarà che sta per sorgere il sole. Odo una musica armoniosa, sembra venire da lontano, il vento la porta fin qui. Mi chiedo chi sia tanto particolare da mettere la musica alta a quest'ora.

Mi sembrava che fossi passato su un marciapiede prima di entrare nel bar, da dove viene questa sabbia viola? Qualcosa non mi torna, mi sento spaesato. Cosa avranno messo in quel caffè che ho preso? Quasi quasi torno in quel bar a lamentarmi...

Mi giro e non vedo più il bar! Come è possibile? Sono sicuro di aver fatto solo una trentina di passi, o forse di più, ma all'andata riuscivo a vederlo da qui. Qui dove? non sono mai stato qui! Mi sono perso, è la prima volta che mi capita. Sembra uno scherzo, chissà poi di chi. Forse sono impazzito, è la spiegazione più logica che trovo. Appoggiamoci a questo muro, da qui posso vedere l'alba, magari la luce del sole mi farà tornare lucido, e appena possibile mi prenderò qualche giorno di ferie.

Il sole è sorto. Non mi trovo poggiato a un muro ma a una roccia, davanti a me vedo dune di sabbia, sabbia viola. Anche dietro di me. Sono in un deserto, è immenso, ed è viola. Anche il cielo è viola. Anche il sole. E l'aria porta questa musica armoniosa chissà da dove. Dove sono?! Sull'orlo della pazzia. Ma no! sono già impazzito, e questa è la spiegazione di tutto, qualcuno mi porterà in un'ospedale, se non ci sto già senza rendermene conto. So di stare in un deserto. Non è un sogno, è troppo reale, più plausibile che sia insanità mentale.

"Non sei pazzo, ho esaudito il tuo desiderio" una voce alle mie spalle, femminile, ma come metallica, mi fa sussultare. Accanto alla roccia su cui ero poggiato c'è una donna alta circa due metri, con la pelle viola e due lunghe orecchie a punta. "Seguimi, ti mostrerò il mio mondo"

La seguo. Anzi, seguo la sua chioma corvina lunga due metri, che sembra nascere dalla sabbia del deserto e morire sul capo della donna. Mentre io seguo lei, la musica armoniosa mi segue.

Attraversiamo il deserto, poi scaliamo delle montagne. Tutte le roccie, le pietre e i sassi che vedo sono viola. Corriamo su una prateria. La terra è violacea. L'erba è verde ma di specie che non ho mai visto. Io sono sempre dietro questa strana donna. Arriviamo davanti ad un grande arco di pietra viola, la mia guida avanza, percui la seguo, e la musica armoniosa mi segue. Percorriamo un viale circondato da fiori blu, celesti e viola, pieno di insetti con grandi ali dalle tinte blu, celeste e viola. Davanti a me, oltre quei lunghi capelli corvini della mia guida, comincio a vedere delle alte mura, stiamo per entrare lì. Attraversiamo un portone altissimo. Comincio a vedere varie persone molto alte, dalla pelle viola e le orecchie a punta, sono gli abitanti di questo posto. Qualcuno si accorge di me e mi segue con lo sguardo da lontano. E' come un villaggio, un paesino o una città, con strade e edifici. Gli edifici sono tutti circolari col tetto a punta, molto grandi e viola. C'è la melodia armoniosa nell'aria. Entriamo in un edificio, il più vicino all'entrata delle mura. Qui non si sente più quella melodia armoniosa, ma il ritmo di una batteria e l'urlo elettrico di una chitarra. Non vedo strumenti musicali nè impianti stereo, nella sala ci sono solo persone dalla pelle viola e le orecchie appuntite, c'è qualcuno che tiene il ritmo, qualcuno balla e salta, qualcuno resta seduto. Sembra un concerto rock in una discoteca dagli originali effetti luminosi, tendenti per lo più al viola. Ma da dove viene la musica? La musica è nell'aria, su questo pianeta fluttua come un gas naturale, è un elemento. E' la mia guida a spiegarmi tutto quello che voglio sapere. Le poche forme di vita che popolano questo pianeta, per vivere, hanno bisogno di ascoltare musica, non basta respirare ossigeno e nutrirsi. La forma di vita più intelligente è rappresentata da questi esseri dalla pelle viola e le orecchie a punta, essi vivono tutti in questa città, dove sono concentrati tutti i tipi di musica da ascoltare, questa è la città della musica. Visitiamo vari angoli della città, e vari edifici, in ognuno si trova un diverso genere musicale, c'è anche musica che conosco , che ho già ascoltato sulla terra, canzoni del mio paese , che so a memoria. Come è possibile questo? La mia guida mi risponde che la musica del pianeta terra, a nostra insaputa, oltrepassa i confini del sistema solare, viene intercettata da onde spaziali e finisce qui, su questo pianeta, vaga nell'aria, e quando i suoi abitanti la odono fanno in modo di chiuderla da qualche parte, in modo da poter andare ad ascoltarla quando vogliono, così da soddisfare la loro maggiore esigenza vitale. La mia guida mi parla di tutto questo, non conosco la sua lingua, ma la capisco, lei conosce il linguaggio del mio cuore proprio come la musica che ascoltavo sulla terra. E che ascolterò qui. Non me ne voglio andare da questo posto , voglio esplorarlo, voglio sentire tutta la musica del mondo.

Non so quanto tempo sia passato dal mio arrivo, di sicuro tantissimo. Ho ascoltato tanta musica, negli edifici della città della musica, sulle montagne, nei boschi, nei deserti, per lande, sulle rive dei fiumi e dei mari dal profondo viola. Molte canzoni venivano dal pianeta terra, mi riportavano alla memoria vecchi ricordi della mia vita passata, episodi e persone che avevo vicine nell' infanzia e nella giovinezza, e il viaggio che avevo intrapreso sulla mia terra, per lavoro. Mi sono chiesto perchè mai mi sono stancato di quel viaggio, se anche quello era un mondo vasto, pieno di cose, e pieno di musica. Non trovavo nessuno che mi capisse, che rispondesse ai miei desideri, ma neanche io sapevo bene quali fossero. Adesso lo so. Voglio vivere circondato dalla musica, dalle persone, dalle cose, sulla terra."Extraterrestre portami via, extraterrestre, voglio ritornare". Il desiderio mi è stato esaudito, adesso sono di nuovo sulla terra, ascolto musica e scrivo.